Alberobello, città dei trulli, settembre 2019.
I trulli, le caratteristiche abitazioni in pietra che rendono celebre la cittadina pugliese, nel 1996 sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Costruiti con pietra calcarea a secco, senza malta né altro mezzo di sostegno, risaltano inevitabilmente grazie alle loro mura imbiancate con latte di calce e ai tetti dalla forma conica.

















Molti trulli, soprattutto i più antichi, sul frontale del cono presentano degli strani segni che rimandano alla tradizione pagana, ebraica o cristiana, per alcuni dei veri e propri simboli esoterici. Nella maggior parte dei casi si tratta di segni propiziatori.
Il bianco delle mura in calce è invece un simbolo di purezza.





La frisella o frisa, una specie di tarallo di grano duro cotto al forno, tagliato a metà in senso orizzontale e fatto biscottare nuovamente in forno, è tipico della tradizione pugliese.
Viene accompagnato spesso semplicemente da pomodoro, basilico e origano con filo di buon olio.
Viene accompagnato spesso semplicemente da pomodoro, basilico e origano con filo di buon olio.















Curiosità. Il nome di Alberobello deriva da "Sylva Arboris Belli", selva dell'albero della guerra, e rimanda ai secoli passati, in cui la zona era ricoperta da una fitta vegetazione.

